Caserma “Tofano”: Un gioiello al centro della città, da rivalutare

caserma tofano nocera “La caserma Tofano ai cittadini!”.Questo è l’imperativo che ha animato il pubblico dibattito “Caserma Tofano bene dell’Agro” indetto ieri, da Michele Salvi (presso la chiesa di S.Maria di Costantinopoli a Nocera Superiore) per discutere sullo stato di abbandono in cui versa la struttura ma soprattutto per avanzare proposte su una sua possibile destinazione d’uso. “La prima osservazione da fare” sostiene l’organizzatore “è che ci troviamo in questo luogo perchè ho chiesto ad alcuni sindaci dei nostri Comuni una sede ma nel corso dei mesi non ho ottenuto risposta, così mi sono rivolto a don Roberto Farruggio che ci ha gentilmente ospitati e ringrazio”. A dare il via all’incontro, l’intervento del professore Antonio Pecoraro (presidente dell’Archeoclub Nuceria Alfaterna) che ha raccontato la storia dell’edificio militare sito a Nocera Inferiore (in via Solimena) davanti ad un pubblico di attenti ascoltatori. Non tanti a dire il vero.

Di certo le idee non sono mancate ed i suggerimenti per ridare la giusta dignità ad un bene storico non indifferente si sono sprecati. La più gettonata tra le proposte, quella di affidare la gestione della struttura non certo ad un solo Comune  ma ad una sinergia tra Enti (sposando, così, anche il progetto sulla fusione delle due Nocera su cui si è a lungo discusso di recente).

Il 25 luglio 2007 è stato approvato il decreto che sancisce il passaggio dei beni di proprietà militare a quello pubblico e l’agenzia del demanio ha quantificato in 60 milioni di euro la base d’asta per la vendita della caserma Tofano ma i cittadini non ci stanno ad avere un privato che sigilli una volta per tutte le porte del  monumento, negandone l’accesso al pubblico. Realizzata per volere del re di Napoli Carlo III, sul luogo dove sorgeva il palazzo ducale della città, nel 1751 ciò che rimaneva della precedente struttura fu raso al suolo e il luogo fu trasformato in Caserma di Cavalleria per liberare i cittadini di Nocera dall’incombenza di dover ospitare i militari nelle proprie case. L’edificio militare, noto anche come “Gran Quartiere”, occupa una superficie di 15.600 m² circa (di cui 8.000 m² scoperti e 7.600 m² coperti) e , considerati i tre livelli di cui è composto, rappresenta uno dei più grandi d’Italia. “L’ idea” prosegue Michele Salvi” non è quella di acquistarla ma che sia oggetto d’attenzione da parte di tutto l’Agro per un motivo ben preciso: un solo Comune, come quello di Nocera Inferiore, sia per la cifra stessa sia per la gestione non potrebbe farcela. Una parte della caserma potrebbe essere affidata agli Uffici Pubblici  come l’INPS, l’Agenzia delle Entrate o altri dislocati nel territorio, che già pagano cifre esorbitanti per gli affitti ed un’altra alla cittadinanza, che provvederebbe al suo recupero con  manifestazioni ed iniziative, coinvolgendo artisti locali e nazionali disposti a sposare l’iniziativa.”“Immaginate i portoni della caserma aperti che danno la possibilità allo sguardo di spaziare da via Dodecapoli etrusca sino alla villa sul lato opposto” dichiara l’architetto Donato Fioretti che evidenzia la sua fruizione come ‘piazza aperta’.Tra le varie idee, avanzata anche quella di appropriasi dei premi delle lotterie non riscosse e crearne una specifica dell’Agro. Oppure chiedere una percentuale sulle giocate effettuate sul territorio. C’è poi chi vorrebbe al suo interno una biblioteca comunale, chi una succursale di alcune facoltà (come quella di Archeologia) dell’Università degli Studi di Salerno per poter permettere agli studenti di approfondire le loro ricerche sui siti locali, già provvisti di importanti monumenti quale –appunto-quello rappresentato dalla caserma Tofano. “Io immagino la ‘piazza d’armi’ della caserma come una grande spazio per i cittadini” aggiunge l’architetto Donato Fioretti ”Con l’abolizione dei portoni si otterrebbe uno spazio fruibile a tutte le ore e per i controlli notturni basterebbe insediarvi il comando della Polizia urbana. Eliminando l’alto muro di cinta su via Rea avremmo un colpo d’occhio che spazierebbe sino alla villa comunale e questo si otterrebbe eliminando il traffico veicolare da via Solimena (facendo ‘girare’ il traffico intorno alla Caserma si creerebbe il collegamento diretto tra quest’ultima, la Villa comunale e la Collina del Parco. Le funzioni possibili, vanno ricercate INSIEME: un’ottima idea, a mio avviso, potrebbe essere quello di creare un incubatore di imprese.L’idea è quella di creare un ‘polo culturale’ che dia una smossa all’economia dell’Agro, smossa che dia finalmente la sveglia al torpore che ci attanaglia”

E poi c’è stato chi, come Pasquale Milite, ha segnalato il sito (unitamente al castello Fienga) al FAI grazie all’iniziativa promossa da quest’ultima (in collaborazione con Intesa Sanpaolo) che , tramite censimento nazionale, chiede ai cittadini di indicare i luoghi che sentono particolarmente cari e importanti e che vorrebbero fossero ricordati e conservati intatti per le generazioni future: per i beni più votati  saranno messi a disposizione -dalle istituzioni nazionali e locali- le forze necessarie per salvaguardarli, così da renderne possibile il recupero

Tante idee, alcune bizzarre, ma di certo è opportuno, sensibilizzare le Istituzioni, per arrestare il decadimento della struttura e restituire parte della storia cittadina alla fruibilità di tutti.

Enrica Granato RtaLive

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