Baronissi: la truffa dello specchietto. Due pregiudicati arrestati.

carabinieri arrestoStanotte, a Casalnuovo (NA) e Pomigliano D’Arco (NA), i carabinieri della Stazione di Baronissi (SA) in collaborazione  con personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mercato San Severino (SA) e dell’Arma locale, hanno rintracciato e tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Salerno, M.L. e B.L. 23enni,  pregiudicati, ritenuti responsabili di estorsioni continuate aggravate, tentate e consumate.
In particolare lo scorso 25 settembre 2012, nel comune di Baronissi (SA), i medesimi avevano estorto danaro ad un automobilista asserendo che la propria vettura fosse stata urtata cagionando la rottura dello specchietto laterale. Proprio in quel frangente una pattuglia della locale stazione, in servizio di controllo del territorio, notò che il passeggero dell’auto in uso agli odierni arrestati aveva invece colpito, con la mano, lo specchietto retrovisore destro dell’utilitaria in fase di sorpasso, costringendo il conducente, anche con manovre repentine e pericolose ad accostarsi e risarcirgli 190,00 euro quale corrispettivo del presunto danno.  I militari identificarono le due persone e nella loro Lancia Delta rinvennero  il  denaro.
Nella stessa serata i carabinieri raccolsero analoga denuncia da un altro utente della strada, per fatti occorsi lungo il medesimo tratto stradale. Anche il secondo automobilista riferì che mentre era a bordo della sua autovettura aveva sentito un colpo secco proveniente dal lato destro del veicolo constatando la simultanea chiusura dello specchietto retrovisore esterno destro e contemporaneamente due persone  a brodo  di una Lancia Delta di colore grigio scuro gli fecero segno di fermarsi; i due si avvicinarono accusandolo di aver  causato la rottura dello specchietto retrovisore ed assumendo un atteggiamento intimidatorio e minaccioso si fecero consegnare 250  euro.
La ricostruzione investigativa dei carabinieri è stata pienamente condivisa dalla magistratura che ha quindi emesso il provvedimento restrittivo. Gli arrestati sono stati sottoposti al  regime degli arresti domiciliari.

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