“Le scadenze sono quelle previste e restano quelle”. Così il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, a margine dell’inaugurazione dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate dell’Aquila, ha risposto alla domanda su un possibile rinvio della scadenza dell’Imu, fissata ora al 17 dicembre, dopo l’allarme lanciato dai Caf. “Spero – ha aggiunto – che i ministri che non hanno deliberato lo facciano presto, ma non è possibile spostare la scadenza, altrimenti si mettono a rischio gli obiettivi di deficit”. ‘Riteniamo la nostra politica economica giusta e l’unica possibile da fare per il nostro Paese, considerate le fragilità e le incertezze dell’economia e dei mercati”. E ancora: “E’ un momento difficilissimo sia per la situazione economico-finanziaria sia per i rapporti istituzionali e di governo che vivono un’importante fase di transizione. E’ necessario recuperare quel senso di unità che ultimamente si è perso”.
Grilli è intervenuto anche sulla richiesta di restituzione al 100% da parte di Inps e Inail dei contributi sospesi durante l’emergenza terremoto, secondo quanto dettato in due circolari emanate in nome di una presunta violazione della normativa europea sugli aiuti di Stato: “C’è stato un malinteso con Bruxelles, chi ha giustamente avuto danni, potrà continuare a ricevere lo sgravio fiscale”
La replica del ministro sull’Imu arriva dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Consulta dei Caf, i centri di assistenza fiscale, che ha parlato di “criticità evidenti” per la proroga concessa ai Comuni per le delibere delle aliquote. I Caf hanno chiesto di spostare la scadenza al 31 dicembre.
I Comuni hanno tempo fino al 31 ottobre per deliberare le aliquote definitive sulle quali ricalcolare l’imposta (l’acconto è stato infatti pagato sulle aliquote base); hanno poi altri 30 giorni di tempo per pubblicare la delibera. Per affrontare in tempo la questione i Caf hanno inviato agli 8.000 Comuni “una precisa richiesta al fine di ottenere le delibere e i regolamenti approvati nonché eventuali altre informazioni che consentissero di anticipare ed agevolare l’inserimento delle aliquote per il calcolo del saldo, la stampa dei modelli di versamento e la consegna al cittadino. Ad oggi – fa sapere la Consulta – hanno dato seguito alla richiesta poco meno di 1.500 Comuni (18% sul totale)”. E dunque ci sarà “poco più di un mese per reperire migliaia di delibere, di regolamenti e di capitolati esterni, inserire le aliquote nelle procedure di calcolo dopo aver superato le molteplici problematiche interpretative in merito alla loro applicazione, problematiche che, peraltro, sono state già sottoposte al Ministero in diverse occasioni senza alcun riscontro”.
Altro problema riguarda la dichiarazione: “A poco più di un mese dalla scadenza fissata non è stato ancora approvato il modello di dichiarazione”. La Consulta dei Caf si appella al governo chiedendo che il termine di presentazione della dichiarazione Imu venga fissato entro 90 giorni dalla data di pubblicazione del modello e delle relative istruzioni; che venga fissato un termine unico per la presentazione della dichiarazione Imu allineandolo a quello previsto per la dichiarazione dei redditi (30 settembre), e che sia previsto uno slittamento al 31 dicembre 2012 per il saldo senza applicazione di sanzioni.
Tratto da: La Repubblica